giovedì 26 aprile 2007

DUE GIORNI A(L) BAROLO

Sabato scorso ho aprofittato dell'invito di alcuni amici dell'Università di Scienze Gastronomiche e sono andata in quel di Pollenzo per un tour didattico sul Barolo.
Appena arrivati siamo andati subito a visitare la famosa Banca del Vino accompagnati da Paolo che ci ha introdotto nei cunicoli pieni di casse di vino provenienti da tutta Italia e dopo aver bevuto un ottimo Blanc de Blanc di Altalanga ci siamo diretti alla volta di Monforte per finalmente dedicarci al Barolo, non prima però di pranzare con dell'ottima coppa e formaggi vari.
Bellissima la piccola azienda di Fantino che ci accompagna nella sua cantina dove si trova un rifugio utilizzato dagli ebrei per nascondersi in tempo di guerra e un pozzo che veniva usato per calare giù i viveri per i rifugiati. Ed eccoci al primo Barolo della giornata: un 2002 ma più curiosa ed interessante è stata la degustazione di due riserve Vigneto dei Dardi del 2000 e del 1999.
Poi ci siamo diretti a Dogliani, da Abbona che ci ha accolto nella sua cantina dove, dopo una breve visita, abbiamo dato inizio alle degustazioni con un Viognier '06, poi si e passati ad un Nebbiolo del '04 e infine ci siamo dedicati anima e corpo ai Baroli: un Terlo Ravera del '99 e un Pressenda del '01 e del '00, tutto accompagnato con un memorabile Tuma e dello speck trentino che ci hanno vermente aiutato a non soccombere sotto la forza di questi vini. Dopo una cena da Drezza ci siamo diretti verso Alba e questa volta mi sono dedicata all'altra grande mia passione....la birra! ed ho scoperto che quì in piemonte ci sono un sacco di microbirrifici che fanno birra artigianale...dovrò sicuramente tornare per approfondire anche questo aspetto.
La domenica dopo un aperitivo ed un ultimo saluto a Natale, il nostro Virgilio del Barolo, ci siamo diretti, in compagnia di Paolo e Keiko, alla Morra dove in un vigneto di Alzari abbiamo avuto la brillante idea di fare un picnic a base di formaggi, insalata e ovviamente di Barolo, in questo caso un meraviglioso '99 di Elio Grasso. Poi con ancora nel cuore le sinuose Langhe abbiamo fatto ritorno a casa con la promessa di tornare presto.




venerdì 13 aprile 2007

SCUSATE ...ME NE VANTO!

Volevo pubblicare questo post solo perchè fino a ieri non avrei mai pensato che un giorno mi sarei potuta permettere di mettermi quì davanti al pc in compagnia di una bottiglia (ormai vuota) di champagne Blanc de Blancs di Larmandier-Bernier e di compiacermene.
Io che ho sempre snobbato gli champagne, forse perché l'unico che ho avuto occasione di bere è stato un Dom Pérignon del '98 che non mi ha poi così stupito, nonostante le aspettative fossero tante, mi ritrovo ad ammettere che questo vino mi ha proprio stregato. Non riesco a stancarmi (e siamo già al terzo bicchiere!) di guardare questo perlage finissimo ed infinito che crea strani disegni sul bicchiere e di continuare ad inspirare questi profumi che fatico ad individuare con esattezza ma che sono piacevolissimi ed infine sentire come in bocca il vino diventa velluto.
Non ce l'abbia a male il mio amato Durello ma devo ammettere che forse il mito dello champagne non è poi così esagerato.
Scusate ma un momento così memorabile non potevo non raccontarlo.

mercoledì 11 aprile 2007

IL MIO VINITALY

Causa lavoro ho dovuto abbandonare un po' questo blog, il Vinitaly e il blog del Consorzio hanno prosciugato tutte le mie energie, fortuna che le vancanze di Pasqua mi hanno ricaricato un po'.
Al Vinitaly lavorando allo stand del Soave non ho avuto molte occasioni per girovagare per i padiglioni ma qualche bella sorpresa l'ho trovata.
Una è stata sicuramente il Raboso passito di Tessere "Rebecca" che finalmente, dopo averne sentito parlare tanto ho potuto assaporare. Inutile dire che è un prodotto veramente unico, avete presente l'indomabile carattere del Raboso? Beh in questa versione passita acquista eleganza ed ulteriore fascino. Il colore è di un rosso rubino cupo dalle sfumature aranciate e i profumi sono di marasca matura con note di vaniglia. Al gusto è potente e gradevolmente tannico con un retrogusto piacevolmente fruttato. Per chi come me ama questo vino "Rustego" non può non rimanere estasiato dalla versione passita.
L'altra scoperta è stato il piemontese Albarossa ottenuto dall'omonimo vitigno, incrocio tra Barbera e Nebbiolo, creato con il tentativo di ottenere un vino che sposi assieme le caratteristiche di entrambi ma che comunque abbia una sua personalità. Le aziende che lo producono sono ancora poche. Io ho assaggiato l'Assioma di Dezzani e devo dire che se si cercava di ottenere un vino che avesse i profumi della Barbera e il nervo del Nebbiolo direi che ci si sta riuscendo. Il colore è un rosso rubino acceso, al naso si presenta vinoso e piacevolmente fruttato mentre in bocca troviamo un buon corpo ed un retrogusto piacevole. Chissà come si evolverà negl'anni?!.....voglio proprio scoprirlo e credo che approfitterò di un mio futuro soggiorno in Piemonte per acquistare alcune bottiglie e dimenticarle per un po' di tempo in cantina.
Un po' di tempo l'ho trascorso nel padiglione della Sicilia dove sono andata alla ricerca di un Nero d'Avola che, a differenza di molti vini che si trovano in giro, non sia stato addomesticato e reso più "commerciale" a scapito delle sue caratteristiche inconfondibili. L'ho trovata presso lo stand di Cusumano che mi ha proposto il suo Sagàna; vino che promette bene fin dal colore, un rosso rubino intenso con riflessi porpora. Al naso ci si potrebbe sbizzarrire con numerosi sentori che vanno dalla marmellata di frutti rossi alle note di cacao, iodio e china. In bocca esprime tutta la sua potenza, tannini decisi ma estremamente eleganti e vellutati.
Ecco le mie tre piacevoli scoperte che sperò di poter degustare in un luogo più idoneo che un rumorosissimo padiglione attorniata da centinaia di persone.
Per il resto il mio Vinitaly è stato tutto un continuo lavar bicchieri, servire vino e sparecchiare tavoli...ma non posso negare di essermi veramente divertita assieme al resto del Team del Castello del Soave e non mi sono fatta mancare ottimi Soave e Durello da accompagnare con i mitici risotti di Valentino, i fantastici formaggi della Casara e tutte le altre prelibatezze del castello. E chi è stato allo stand sa di che cosa sto parlando....

martedì 20 marzo 2007

VINI PASSITI: IL TRIONFO DEL LAMBRUSCO



Già dal titolo qualcuno si starà chiedendo cosa ci possa mai centrare il Lambrusco con i vini passiti....e invece devo dire che per me è stata la grande sorpresa della serata dedicata appunto ai passiti.
Premetto che è, nelle sue varie tipologie, il vitigno che io amo di più proprio per i vini che sa dare (e non mi riferisco ai pessimi lambruschi senza persoanlità che girano per i supermercati a prezzi ridicoli e che sanno regalarti solo un terribile mal di testa), inoltre che al Lambrusco sono molto legata perchè grazie a lui ho fatto la conoscenza del Fojonco e si sono scatenati tutta una serie di eventi che mi hanno portata fin quì.
Il vino che tanto mi ha folgorato si chiama "Ròst" ed è prodotto da Vinicola Negri. E' un Rosso di Sabbioneta Igt del 2005 ottenuto dalla raccolta tardiva di un'accurata selezione di uve Lambrusco nei tipi Ancellotta, Ruberti e Salamino fatte in seguito appassire fino a Gennaio. La vinificazione prevede 30 giorni di macerazione e un periodo di fermentazione prolungata in acciaio.
Il Ròst è un vino che non ti aspetti, al naso vieni subito catturato dai profumi tipici di queste uve: i frutti di bosco in particolare mirtillo e ribes nero, la ciliegia matura e un sottofondo vinoso. Poi fuoriescono anche lievi note di cacao e di vegetale. In bocca esprime tutto il suo carattere vigoroso e la sua tipicità grazie ai tannini vellutati, al suo corpo persistente e ai frutti di bosco che tornano per deliziare il palato.
Per me è un vino che va bevuto da solo proprio per la sua complessità e originalità anche se io l'ho provato con un cioccolato fondente al 65% e devo dire che come abbinamento non è per niente male.

DEGUSTAZIONE PASSITI&CIOCCOLATO


Finalmente dopo una settimana dalla degustazine di vini passiti & cioccolato vi racconto com'è andata la serata organizzata dall'Onav.
Devo dire che non sono stata proprio soddisfatta dal servizio, in quanto ad ogni partecipante veniva dato un solo bicchiere e al tavolo non erano presenti sputacchiere ma solo alcune caraffe dove poter svuotare il vino, inoltre non c'era acqua a disposizione ma veniva versata di volta in volta dalgi addetti al servizio tra una degustazione e l'altra per risciacquare il bicchiere.
Al di la di questo, la serata è stata piacevole anche se forse gli argomenti trattati come ad esempio la lavorazione del cioccolato, le tecniche di produzione del Tokaji e del Marsala avrebbero richiesto molto più tempo per esseser compresi appieno.
Il primo vino degustato è stato un Recioto Spumante di Montetondo che nonostante il giudizio estremamente positivo data dal delegato Onav a me personalmente non ha entusiasmato più di tanto, ma forse è dovuto la fatto che non amo molto il Recioto in quesat versione in quanto perde di profumi e complessità.
Il secondo vino degustato invece ha lasciato il segno....era un Tokaji 5 Puttonyos del 1993. Finalmente mi sono tolta la curiosità di assaggiare questo vino e devo dire che è veramente particolare. Al naso rivela profumi di frutta secca, ovviamente l'uva passa vista la tecnica di produzione di questo vino che ho socperto prevede l'aggiunta al mosto di una pasta di uva fatta appassire sulla pianta e colpita da botrite, di albicocca secca e di datteri. In bocca colpisce la sua elevata acidità che però viene egregiamente compensata dall'elevato tenore zuccherino e i sentori di mandorla tostata.Lo si è abbinato con uno squisito cioccolato Modicano che purtroppo con i suoi aromi ha sovrastato il vino.
Il terzo è stato un Rosso di Sabbioneta Igt al quale ho dedicato un commento a parte (vedi il post successivo).
Si è passato poi al passito per eccellenza: quello di Pantelleria proprosto nella sua versione liquorosa. Si presenta con un colore giallo oro con riflessi dorati e al naso prevalgono i fichi secchi e i datteri accompagnati da una nota balsamica data probablimente dall'alcol. In bocca è abbastanza equilibrato, non eccessivamente dolce, forse troppo caldo. Nonostante la sua potenza è stato sovrastato da un cioccolato belga fondente al 65%.
In seguito, in abbinamento ad un cioccolato fondente al 77% si è degustato un Marsala Super Riserva ottenuto dalla vinificazione di Cataratto e Inzolia invecchiati 4 anni in botte. E quì per accontentare il mio caro amico Andrea Wine che mi "accusa" di sentire profumi a volte assurdi confesso che al primo impatto questo vino mi ha richiamato alla mente il Crystal Ball (alzi la mano chi se lo ricorda!), impressione la mia comunque confermata da altre persone presenti dovuta penso all'elevato grado alcolico di questo vino. Sono emersi poi profumi decisamente più piacevoli come il legno di rovere e una nota di liquirizia.
Questa volta l'abbinamento col cioccolato è stato veramente azzeccato.
La serata si è conclusa con un Marsala Fine Rubino caratterizzato da profumi speziati di pepe e noce moscata con un sentore in bocca di amarena che si è abbianato discretamente con un cioccolato fondente all'85%.
Non c'è che dire, sia i vini che i tipi di cioccolato proposti erano vermente interessanti ma forse troppo complessi per essere abbinati e degustati tutti in così poco tempo. Credo che per capire appieno cosa c'è dietro un bicchiere di Tokaji non siano sufficienti tre minuti ma in fondo, lo scopo era quello di scoprire prodotti nuovi...ora speriamo solo si presentino altre occasioni per degustarli con il dovuto rispetto che richiedono.

martedì 13 marzo 2007

DOMANI SERA SI DEGUSTA!


Domani sera degustazione di vini passiti che sposeranno (speriamo) il cioccolato.
La serata è organizzata dall'Onav che proporrà una degustazione di cioccolato modicano, piemontese e belga assieme a Marsala, Passito di Pantelleria, Recioto di Soave, Rosso di Sabbioneta (per me una scoperta) e per concludere in dolcezza un Tokaji del 1993!

A seguire ovviamente il racconto della serata.

lunedì 12 marzo 2007

VI PRESENTO TOBIA E OTTO!


Questi due sono Tobia (il bianco-azzurro) e Otto (l'azzurro), sono le mie due cocorite allevate a mano. Per ora posto solo la foto per parlare di loro e delle loro avventure c'è tempo.